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al testo di Gil
Eri tu
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Ho imparato a camminare nel vento, a non coprirmi il viso nella tempesta. Sono diventato un uomo contro me stesso quando ho scoperto in me la carne e gli abissi che divorano l'anima con le mille maschere dell'angoscia.
Eri tu la voce del mio destino, eri tu la carezza d'un cielo notturno che trasfigurava le ore in vigilia; tu la voce che tremava la pelle. Eri tu il senso del tempo ad uno stare imperfetto ora che il nulla ha dilaniato il sogno.
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